
Vento lungo le rive dello Ionio,
i pini straziati,
le alte onde che bagnano la sabbia,
i gabbiani sono volati via,
persi nell’orizzonte…
e la battigia di questa spiaggia è la vita,
i passi inseguono i passi, senza sosta, un attimo di respiro
dove finisce il passato comincia il presente, continua il futuro.
Il vento si fa lieve mentre una pioggerellina inzuppa i pensieri.
Dove vi nascondete giorni passati?
Dove avete perso i vostri miti?
Il passo si quieta… tiro un sassolino in mare, dimmi lo senti?
Vorrei solo rivederti un giorno e riprendermi ciò che io ero,
ma di fronte a questo spazio infinito si annulla il tempo,
parlo al vento e a te che eri ciò che non sei,
che ti flagelli in questa vita,
che cerchi nuovi giorni per poi riporli nella scatola dei ricordi.
Tristezza e speranza è il mare,
il mare è la mia anima,
la sua rabbia è la mia rabbia,
e c’è un attimo che il mare ti chiama a sé
e se cedi a quell’attimo di te non sarà rimasto che un ultimo passo sulla battigia.
Nessun ricordo nella memoria dell’inesistente
e nella memoria dell’esistente:
il ricordo.
Angela Francesca D'Atri
(Sibari, 1990)
dedicato a tutte le persone che sono state e mai saranno quelle di ieri