mercoledì 23 febbraio 2011

San Galgano e la spada nella roccia


La spada nella roccia esiste davvero, conficcata in un masso roccioso nel centro della Rotonda o Eremo di Montesiepe in Toscana, protetta da una teca a seguito dei diversi tentativi di estrazione che ne hanno causato la rottura all'altezza dell'elsa. Sono stati i risultati delle indagini di alcuni ricercatori delle Università di Pavia, Milano, Padova e Siena a stabilire che l'elsa appartiene a una intera spada realmente conficcata nella roccia. Si narra che nel 1180 il cavaliere Galgano Guidotti abbia infisso la spada nel momento in cui rinunciò agli agi della vita di nobile che aveva condotto fino a quel momento. Questo tra i tanti miracoli del Santo é l'unico conosciuto, anche perché a distanza di oltre 800 anni è ancora visibile. Tutto ebbe inizio nella Toscana medievale di Chiusdino, paesino poco lontano da Siena. Qui, nel 1148, nasce Galgano Guidotti. Il giovane é ben presto attratto dalla cavalleria. Dopo una prima visione di San Michele, decide di diventare cavaliere. Segue un periodo della sua vita caratterizzato da un comportamento dissoluto che porterà dispiaceri ai suoi genitori che avevano tanto atteso la sua nascita, al punto da recarsi in pellegrinaggio alla Basilica di San Michele sul Monte Gargano, in Puglia. Il destino però volle che Galgano, dopo una seconda visione di San Michele, cambiasse risolutamente il corso della sua vita che da quel momento dedicò a Dio e all'eremitaggio. La spada conficcata nella roccia si erge come una croce ed lì che Galgano prega. Il cavaliere muore di stenti nel 1181. Dopo poco tempo, Papa Urbano III lo proclama Santo. Di lui oggi non rimane che il teschio, conservato nella chiesa di Chiusdino. Si racconta che da esso crescessero capelli biondi, tanto da nominare San Galgano protettore dei calvi. L'intero corpo non è mai stato rinvenuto, anche se alcune fonti indicano come luogo di sepoltura l' Eremo di Montesiepi che fu costruito sopra l'antica capanna dove San Galgano visse l'ultimo periodo della sua vita. Le assonanze con le vicende di Re Artu', i cavalieri della tavola rotonda e la ricerca del Graal sono numerose. Se ci si lascia affascinare dalla leggenda, non si può non menzionare uno dei sogni fatti da Galgano, in cui egli incontrò Gesù e i dodici Apostoli seduti intorno ad una tavola rotonda e vide il Santo Graal. Forse sono solo coincidenze alimentate anche dalle suggestive ambientazioni medievali che fanno da sfondo alla storia di Galgano. Come ignorare che a poca distanza da quel colle su cui sorgeva la capanna del Santo, sono ancora visibili i resti di un'antica abbazia cistercense che già evoca nel pensiero famose leggende di cavalieri medievali, un luogo dove si respira un'atmosfera magica, a testimonianza di un tempo trascorso in cui si svolsero fatti eccezionali.

Angela Francesca D'Atri

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