venerdì 9 maggio 2014

Il Santo docile e il Santo della famiglia: gioia infinita per la canonizzazione di Roncalli e Wojtyla

Tanta emozione, lacrime di gioia in piazza San Pietro, con migliaia di fedeli giunti da ogni dove per partecipare alla giornata che passerà alla storia come quella dei quattro papi. La chiesa cattolica ha oggi due nuovi Santi: San  Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II. Pregheremo come Santo Papa Wojtyla che il 16 ottobre 1978, nella sua prima uscita, si rivolse con tali parole agli italiani: Se mi sbaglio mi corrigerete”. Il popolo esultò allora e grida di gioia si sono udite il 27 aprile per festeggiare la sua canonizzazione. Giovanni XXIII, definito da Bergoglio il Papa della docilità, è ancora nel cuore di molti che vissero gli anni del suo papato, ricordato come il papa Buono per il suo amore per le cose semplici. Per molti di noi, sono invece più intensi i ricordi di Papa Giovanni II per il suo lungo pontificato che andò dal 1978 al 2005 (anno della sua morte). Wojtyla si dedicò molto ai giovani e alla famiglia per cui Papa Francesco l’ha definito il “Papa della famiglia”. Indimenticabili le parole di San Giovanni Paolo II, erano parole dolci ma dette con forza tale da spingerti all'azione, non dimenticheremo il suo sorriso gioioso che sapeva infondere sicurezza e quel suo monito “Non abbiate paura”. Più di altri, Wojtyla ha saputo incidere negli animi la forza e la potenza della fede che è un mistero, forse amore, ma non si può spiegare a parole.  A celebrare la messa di canonizzazione in piazza San Pietro assieme a Francesco c'era il papa emerito Benedetto XVI.
"Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafitto”. Ha evidenziato Papa Bergoglio. “Non hanno avuto vergogna – ha continuato Papa Francesco- della carne di Cristo, non si sono scandalizzati di lui, della sua croce; non hanno avuto vergogna della carne del fratello, perché in ogni persona sofferente vedevano Gesù. Sono stati due uomini coraggiosi, pieni della parresia dello Spirito Santo, e hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia. Sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti". 
L'apice della celebrazione è giunta con l'arrivo delle reliquie dei due papi portate sull'altare. Quelle di Giovanni XXIII sono state portate dai quattro nipoti della famiglia Roncalli, dal sindaco di Sotto il Monte, paese natale di Angelo Roncalli, e dal direttore della Fondazione Giovanni XXIII, don Ezio Bolis. A portare le reliquie di Giovanni Paolo II c'era Floribeth, la costaricana miracolata nel suo letto dove soffriva per una terribile malattia. Racconta di aver sentito la sua voce: “Alzati, sei guarita”. A testimoniare la sua guarigione le certificazioni mediche. Dunque, nuova speranza e nuova gioia per i credenti assistiti ora nel cammino della vita da due nuovi Santi, il suo docile pastore e il Santo della famiglia, come lo stesso Wojtyla avrebbe voluto essere ricordato. Definiti infine da Bergoglio quali “Promotori della pace”. (Angela Francesca D'Atri - editoriale La Voce dei Castelli maggio 2014)