martedì 2 dicembre 2014

Babbo Natale in fuga dalle tasse


Chi ha visto Babbo Natale? Santa Clause per una buona percentuale di italiani è andato in ferie già da un po' di anni. Quest'anno in particolare, la colpa è delle tasse. Anche quei pochi fortunati che si sono visti accreditare in busta paga i famigerati 80 euro, devono fare i conti proprio nel mese di Natale con la Tasi, quasi il doppio della vecchia Ici. La befana ci porterà, invece, cenere e carbone con il pagamento del canone Rai per tutti, anche per quelli che per non pagare l'odioso balzello avevano rinunciato alla tv, per pagare basta essere intestatario di una bolletta della luce. Cos'altro rimane da tassare? Lo scorso ottobre, è stata introdotta la manutenzione obbligatoria dei pannelli solari da aggiungere a quella della caldaia, e chi più ne ha più ne metta.  Se proviamo a tracciare il prototipo del cittadino che riesce a sfuggire a questo salasso, viene fuori un dipendente con stipendio inferiore a 1500 euro al mese, in affitto meglio se in nero così non paga la tasi, o a casa con i genitori, naturalmente senza figli e moglie a carico. Dopo le tasse, ci chiediamo dove sia la crescita del Paese. C'è chi pensa anche agli aumenti degli stipendi e delle pensioni con il gioco delle tre carte, ipotizzandone un raddoppio con il ritorno alla vecchia lira. Naturalmente è un’ipotesi, tra l’altro definita da molti anche del tutto errata, del resto abbiamo patito sulla nostra pelle il cambio sfavorevole nel passaggio da una moneta all’altra, quando nei primi giorni dell’euro diminuì sensibilmente il nostro potere d'acquisto. Stiamo diventando un Paese buio. Se già molti per risparmiare hanno deciso di passare dal metano alla legna, chi può dirlo che non arriveremo a riscoprire le vecchie candele? Visto che è Natale, confidiamo in un lampo di genio che illumini le coscienze di chi ci governa, le tasche degli italiani sono vuote non c'è altro da prendere.
Angela Francesca D'Atri (editoriale La Voce dei Castelli, dicembre 2014)