mercoledì 3 luglio 2013

Lavoro, non perdete la speranza!

E' arrivata l'estate e dovremmo parlare di argomenti più lievi. E' vero. Ma in questi giorni di esami e di maturità, non si può non discutere di speranza, soprattutto in un periodo duro per l'Italia e per i giovani, parlo dal punto di vista lavorativo. Sono anni precari, segnati dal tramonto del posto fisso, dove l'inflazione frena i consumi e dove le aziende chiudono o fuggono all'estero. Il lavoro, quello che oggi c'è e domani non si sa, quello atipico senza alcuna garanzia, condiziona ormai la vita quotidiana con paghe basse quasi da fame, così, spesso, la sfiducia frena l'azione e provoca un vortice dove la non azione porta allo sfinimento, causando mali più grandi. Occorre invece agire, reinventarsi, mantenere vivo il lume della curiosità, essere competenti. E bisogna stare alla larga dai venditori di fumo, ma sapersi vendere. Il nostro Paese ha le risorse per potersi risollevare, ha bisogno però di braccia forti e teste pensanti. Negli ultimi decenni abbiamo imparato che i furbetti, i figli di papà, hanno avuto la vita facile, ma questo è accaduto a discapito di tutti. E lo vediamo bene. Se oggi abbiamo servizi inefficienti, disservizi che fanno saltare i nervi al cittadino che paga le tasse, la causa va trovata nell'incapacità non solo della classe politica, ma anche del personale, dei dirigenti impreparati che messi nei posti sbagliati continuano a complicarci la vita. Se l'Italia rischia di rimanere indietro è solo colpa dell'ignoranza. La speranza è allora nei giovani, nel loro talento, nella scienza, nella fantasia che unita all'agire pratico potrà garantire un futuro migliore, a patto che ci siano ancora uomini giusti, pronti a battersi per premiare il merito e l'efficienza, capisaldi di una nazione che può definirsi davvero ricca. Non perdiamo la speranza.(Angela Francesca D'Atri - editoriale La Voce dei Castelli, luglio 2013)