mercoledì 4 dicembre 2013

Si chiude un anno retrò, adesso guardiamo al futuro

Manca poco alla fine del 2013, un anno retrò: altro che innovazione! Siamo testimoni di un ritorno al passato. Si torna a lavorare la terra, i giovani (18-35 anni) andati a vivere da soli fanno rientro a casa da mamma e papà, ritorna il riciclo delle cose dismesse e l'abitudine salutare di portarsi il pranzo in ufficio. Ritorna Forza Italia. E' l'anno della decadenza, ma non della caduta di Berlusconi, più vegeto che mai. Ma è anche l'anno del lavoro dei Grillini in Parlamento, sentinelle del popolo e divulgatori delle onorevoli magagne. Ancora un anno di crisi. Colpa della corruzione dilagante, dell'inefficienza diffusa, della mancata meritocrazia, qualcuno dice che è colpa dell'euro e delle banche. Ed  è proprio sull'euro che alcuni movimenti e partiti  punteranno alle elezioni europee di primavera. Intanto si è diviso il Pdl, è stata rispolverata Forza Italia, a Marino dove si terranno le amministrative nel 2014, esponente di spicco è il consigliere regionale Adriano Palozzi, sindaco per otto anni, che  sostiene adesso la candidatura di Fabio Silvagni. E' nato il nuovo Centrodestra che fa capo al vice-premier Alfano. Il M5S continua a radicarsi sul territorio, con la larga partecipazione popolare alle scelte parlamentari, voluta da Grillo; in ultimo ricordiamo la proposta di legge sul reddito di cittadinanza. I comunisti marinesi con il suo segretario Aversa sono agguerriti. Il Pd attende fiducioso i nuovi risvolti che si avranno solo dopo l'8 dicembre con l'elezione del nuovo segretario nazionale, anche qui la divisione è in agguato. Si stanno organizzando le liste civiche che da un po' di anni sono veri catalizzatori di voti. Ma saranno molte le sorprese, perché alla fine in gioco c'è la vita di tutti giorni, la salute che dipende anche dal rispetto dell'ambiente, il portafogli collegato alle scelte  economiche, la serenità di vivere in un posto dove i servizi funzionano. Marino, la città del vino, che oggi annaspa mentre chiudono sempre più attività e dove cresce la disoccupazione,  potrebbe e dovrebbe puntare più in alto.
Angela Francesca D'Atri (editoriale La Voce dei Castelli, dicembre 2013)