giovedì 1 marzo 2012

Un barlume di primavera


Qualcosa di nuovo nell'aria c'è, si percepisce un flebile zefiro che annuncia primavera. E' pensare che dopo la neve di febbraio, le notizie cattive sulla recessione e la crisi finanziaria, era inimmaginabile vedere seppur un minimo spiraglio di luce. Abbiamo ridato fiducia all'Europa. Questo, mentre cresce la povertà e mentre non è mai diminuita la corruzione, l'illegalità e il malaffare. A 20 anni da Mani Pulite ce sono molte di mani ancora da lavare. Tramonta intanto il sogno del posto fisso. Del resto, ci consola il premier Monti, il lavoro stabile è monotono. E a rimanere precari, aggiungiamo noi, non ci si annoia. Nel frattempo, si brucia il destino di tanti giovani sotto gli occhi della casta affamata e pronta a rubarci l'osso dal piatto. Che dire, rimaniamo un popolo approssimativo, spaghetti e mandolino, se persino sui siti istituzionali riusciamo a trasformare la traduzione in inglese del semplice formaggio pecorino in un “dog style”. Infine, a pensarci bene il dog style ci contraddistingue, basta ricordare l'emergenza neve, a come é stata gestita in alcuni comuni dei Castelli e soprattutto a Roma. Senza pale e senza sale. Meno male che è arrivata la primavera. Certo marzo è pazzerello... non dimenticate l'ombrello.
Angela Francesca D'Atri