mercoledì 26 maggio 2010

A dieta?No, sotto regime alimentare

Dieta, palestra, corsetta o bici e chi più ne ha più ne metta. Sintomi che l’estate sta arrivando, anche se quest’anno della primavera abbiamo visto solo l’ombra, accompagnata come è stata da fitti nuvoloni, brusche ed improvvise precipitazioni e poi fresco, caldo e freddo a tratti. Ma qualcosa sta cambiando. Le palestre, pressoché deserte nei mesi invernali, tornano a riempirsi di salutisti e di chi spera in un ritorno di linea, anche se non c’è mai stata, dell’ultima ora. Dimagrire, verbo odiato e sempre attuale. Ma in pochi giorni è possibile migliorare il proprio aspetto fisico? Ed è qui che dietologi ed istruttori di palestra si confrontano. Su una cosa sembrano essere tutti d’accordo, la dieta innanzitutto. Ma quale? Anche quest’anno quella che va per la maggiore, sarà per la sua praticità, è la cosiddetta dissociata: carboidrati a pranzo e proteine a cena. Sulle quantità consentite invece apriamo un capitolo infinito. Dipende dalla propria altezza, dal peso, se si è sedentari o meno o dal tipo di sport praticato. Occorre però fare subito una precisazione sulla stessa parola dieta che è ormai decisamente desueta. Oggi vige il regime alimentare che ci comanda a tavola. La differenza è tutta nella nostra percezione. Con la dieta avevi la sensazione che finita la stessa si poteva tornare al proprio abituale stile di alimentazione. Lo stesso termine regime ci avverte, invece, che non si tratta di una fase transitoria ma di un vero e proprio stile di vita che non va mai abbandonato se non si vogliono riprendere immediatamente i chili persi a fatica. Insomma, chi sceglie un regime deve essere consapevole che difficilmente ne esce, occorrerebbe solo defenestrare lo statista che nella nostra società ha sentenziato che mangiamo decisamente troppo, e che questo non solo fa male alla linea ma alla nostra stessa salute. A parte quei pochi che possono vantare una linea perfetta, nonostante cedano volentieri ad intingoli, fritti e dolci, molti di noi sono costretti ad uniformarsi alla “dittatura” dei moderni nutrizionisti. Cambia dunque l’approccio per chi si accinge a seguire una dieta. E’ ora di dire addio per sempre alla matriciana e alla carbonara anche a dieta per così dire finita, a meno che vi si cedi una tantum e si compensi poi con bel piatto di verdure crude nel pasto successivo. Una volta finiti nel “girone” dei salutisti, neanche basta a consolarci la scoperta di alcuni scienziati che sostengono che mangiare poco, geni a parte, allunga la vita. E a pensare che in altri tempi, quando vigevano ben altri regimi, si dichiarò apertamente guerra alla magrezza, qualcuno forse ricorderà la campagna contro le donne “magre” che portò carne e ciccia agli italiani, con tutti i danni che ne sono derivati per intere generazioni. Non resta dunque che accontentarsi di una bella fetta di cocomero, bere tanta acqua e abbondare con quelle “crudites” tanto care a i dietologi. Mala tempora currunt.
Angela Francesca D'Atri