mercoledì 8 marzo 2017

Droga ai Castelli, quel surrogato di felicità che fa tanta tristezza!



Urla, ingiurie e minacce, qualcosa che cade, una parola buttata lì ad alimentare il dramma in una qualunque famiglia dei Castelli Romani con troppi problemi: cocaina! Una storia casalinga come tante che si consumano quotidianamente senza riempire le pagine dei giornali. Storie di tutti i giorni di chi con lo “stupefacente” ci convive, si comincia a scuola. Droghe pesanti, droghe leggere, alcool e gioco d’azzardo: la nostra società ne abusa continuamente, ne è assuefatta. Basta leggere i titoli dei giornali per capirne il mercato: “Castelli Romani, arrestato un anziano: aveva in casa un kg di marijuana”; Roma, blitz dei Carabinieri in casa di un pusher; sequestrati 3 kg di droga e manette per lui e la compagna”; Maxi sequestro di beni del clan Cordaro, coinvolti anche i Castelli Romani” e così via. Un business che alimenta l’economia sommersa, che porta buoni guadagni, sempre in crescita potendo contare sull’ausilio di nuovi ritrovati chimici da sperimentare sulla pelle della gente.

Eppure di tossicodipendenza non ne vogliamo sentire parlare dopo il tam tam martellante degli anni Novanta, quando le analisi sociali erano all’ordine del giorno, quando le campagne su il non accettare le caramelle dagli sconosciuti forgiavano i futuri spacciatori. Oggi che sono in pochi a contrastare la legalizzazione delle droghe leggere, che anzi si tende a difendere le proprietà terapeutiche di alcune sostanze, mi chiedo com’è potuto accadere che qualche settimana fa una mamma in preda al panico chiamasse la Finanza per dare una lezione al figlio disobbediente. Sappiamo tutti com’è finita. Il vero dramma è che di droga si continua a morire che siano sostanze leggere o pesanti, al pari dell’alcool alterano la realtà e direttamente o indirettamente provocano tragedie. Come chiedere ad un minorenne di essere così saggio di usare senza abusare? Vietare o non vietare? Questo è il dilemma. Il ruolo della famiglia è indispensabile. Ma se la famiglia è marcia dentro, di chi sono le responsabilità?
Il vero dramma di oggi è la depressione imperante. E’ come se tutti fossimo in attesa di un mondo migliore e, invece, c’è toccata la decadenza morale e pubblica! E’ come se tutti fossimo proiettati a lasciare questa Terra per i 7 nuovi pianeti scoperti dalla Nasa, tutti cercatori d’oro e nel contempo distanti da noi stessi, dalle belle, semplici e piccole cose. Correndo il rischio di essere scontati, si dica che chi vende droghe non vende amore, e chi compra droghe non compra la felicità, neanche un suo minimo surrogato.
Angela Francesca D'Atri - editoriale La Voce dei castelli, marzo 2017