venerdì 1 luglio 2011

Altro che scaricare cassette... da qui i giovani se ne vanno tutti!!!


I giovani sognano di lasciare l'Italia e molti di loro lo hanno già fatto. Sono, infatti, ben 4 milioni gli italiani che hanno lasciato il Belpaese, solo 90mila nel corso dell' ultimo anno. A spingerli all'espatrio, l'insoddisfazione da precarietà lavorativa e la mancanza di senso civico.

La fotografia l'ha recentemente scattata il VI rapporto della Fondazione Migrantes, ma la realtà è purtroppo sotto gli occhi di tutti. “Non te ne accorgi ma da qui se ne vanno tutti” canta un arrabbiatissimo Caparezza, che ben interpreta i sentimenti dei giovani precari (fino a 34 anni), i quali esasperati vanno via, verso il nord Europa o in paesi ambiti come Francia, Stati Uniti, Spagna e Inghilterra. La situazione non cambia o addirittura peggiora quando sono proprio i nostri Ministri a non capire per primi la gravità della povertà che sta colpendo il nostro paese.

Una miseria intellettuale che fa vergognare di essere italiani. C'è gente che occupa gli alti vertici della classe politica che crede di risolvere il problema della disoccupazione invitando chi non ha lavoro a recarsi a scaricare cassette ai mercati generali. Questi leader forse non si rendono neanche conto che stanno incitando al lavoro nero, quello stesso che a parole combattono, invitano ad andare ad occupare posti che fanno gola al mercato del lavoro clandestino, per un guadagno minimo di 20-30 euro al giorno.

Così gli italiani tornano a confermarsi paese di migranti, cervelli in fuga mai stati abituati a scaricare cassette, perché se è questo che dovevamo fare, avrebbero dovuto dircelo almeno 20-30 anni fa, evitando ad una generazione, o forse due, di lavorare sodo, di risparmiare per garantire un futuro migliore ai figli. Oggi non sono solo i giovani a soffrire, ma sono tutti: quelli onesti che non hanno sposato “il figlio o la figlia di Berlusconi”, quelli che non sono ancora capaci di rubare, di raggirare, che preferiscono arrangiarsi e che poi ad un certo punto fanno la valigia. L’Italia sarà presto in mano agli stranieri che spinti dal bisogno hanno meno pretese, che sudano e lavorano sodo per portare a casa a volte pochi spiccioli giusto per la sopravvivenza e che coraggiosamente fanno figli a volte incuranti della precarietà.

Noi non sognavamo di entrare in “Eurolandia“, ci hanno detto che sarebbe costatato sacrifici, adesso addirittura si è alzato il tiro. Così, non c'è più scelta. Per conservare la propria dignità occorre cercare fortuna all'estero, piuttosto che piegare la schiena alle sferze di un lavoro nero che, francamente, fa solo gli interessi dello sfruttatore di turno, compreso un Governo incapace di mettere freno alla povertà che sta entrando nelle nostre menti di italiani, ancor prima che nelle nostre case.
Angela Francesca D'Atri