domenica 26 febbraio 2017

Legittima difesa della propria casa, il sogno di farsi giustizia da sé

La notizia di un presunto referendum d’iniziativa polare sulla legittima difesa della propria casa e dei propri beni circola da un annetto su whatsapp, ma per quanti ancora non lo sapessero si tratta solo di una bufala! Eppure è proprio questo il desiderio più popolare e anche non troppo nascosto. Sono, infatti, tante le persone che si sentono minacciate nella loro proprietà. I tempi sono duri e i ladri abbondano, le forze dell’ordine non riescono ad arginare il fenomeno, per non parlare delle falle del sistema giustizia. Verità con cui facciamo quotidianamente i conti. Si tratta, però, di un desiderio non realizzabile con le forme del sistema referendario. Un referendum propositivo non è, infatti, ammesso nella nostra Carta Costituzionale. Ci vorrebbe pertanto una proposta di legge a cui stavano lavorando diversi partiti. Ancora nulla, però, si vede all’orizzonte, se non la paura per coloro che temono l’incursione del nemico in casa propria.

Se l’incidenza dei furti è in vertiginoso aumento, sorretto dai grandi numeri sulla disoccupazione, sulla mancanza di futuro dei giovani, dei tanti che arrivano affamati nel nostro paese, a reggere il peso della vacillante politica imperante tocca ai cittadini, talvolta benestanti e tante volte a pagare è quella classe media che si sta impoverendo sempre di più. L’idea di avere un’arma in casa e di poterla usare ormai balena ai più, per farsi giustizia da sé nel caso di aggressione per difendere la propria proprietà e l’incolumità della propria persona e dei propri cari. Un pensiero che sta sfiorando anche le persone più pacifiche e contrarie alla violenza.

Se il sistema fa acqua da tutte le parti, perché le pene devono essere severe solo per chi subisce il danno? Le cronache quotidiane ci parlano di gente aggredita in casa da violenti che rubano tutto quello che trovano. Gente a volte senza morale, che uccide violando la proprietà altrui. Ai Castelli le ruberie sono all’ordine del giorno, non dimentichiamo i numerosi furti di Capodanno nella zona di Ariccia almeno cinque tra Montegentile, zona residenziale di ville, e zona bassa di via Nettunense. Altri furti sono stati compiuti in case a Santa Maria delle Mole, Ciampino e Velletri. Una situazione esasperante a cui è ora di dare delle risposte immediate. Sulla proprietà privata ci hanno scritto numerosi trattati, ci hanno discusso filosofi e scienziati della politica, per quanto su di essa vi si siano sorte ideologie contrastanti che hanno diviso gli uomini, le conclusioni le conosciamo tutti, la proprietà privata non si tocca!

Angela Francesca D'Atri- editoriale La Voce dei Castelli febbraio 2017

In arrivo nuovi profughi. Il regalo sotto l’albero per i Castelli Romani


Troppo abbagliati dalle luci del referendum, forse abbiamo prestato poca attenzione al fatto che, pochi giorni fa, la Prefettura ha emanato un bando finanziato con 103 milioni di euro per l’accoglienza di 8.074 richiedenti asilo in provincia di Roma. Nell'area dei Castelli romani ne sono previsti 2.378. L'immigrazione negli ultimi anni ha raggiunto e superato i limiti dell'accoglienza. E mentre il Papa ci ricorda i nostri doveri e la nostra sensibilità cristiana, nel nostro quotidiano vediamo l'altro, il profugo, come colui che ci porta via il pane, che ci deruba della nostra tranquillità e sicurezza. Non facciamo distinzione, immigrati clandestini e profughi sono per noi la faccia di un'unica medaglia. Al punto che, tanto per citare una voce, il comitato civico di Grottaferrata ha lanciato l'allarme: ''Il nostro territorio è sempre più oggetto di un’occupazione pianificata da parte degli Enti Governativi”.

 Del resto sull'immigrazione c'è chi specula, dietro talvolta c'è l'ombra oscura della mafia, e c'è anche chi a casa ci porta un misero stipendio. Ma quanto costa davvero un rifugiato al nostro Paese? Il costo medio è di 35 euro al giorno a persona, per i bambini il costo oscilla sui 70 euro. Ma di questi soltanto una piccola cifra, circa 2,50 euro, finisce in mano ai richiedenti asilo per piccole esigenze quotidiane come comprare un panino. Il resto serve a pagare gli stipendi degli operatori italiani, poi ci sono le spese per il vitto e l’alloggio, le pulizie, i servizi. Ci guadagnano i proprietari degli immobili, i commercianti, i fornitori di servizi. Non ospitiamo di certo i richiedenti asilo perché siamo generosi, ma l'Italia è obbligata dalle leggi di diritto internazionale.

Ritornando al bando, c'è qualcosa che fa giustamente riflettere e preoccupare la cittadinanza perché adesso si è innalzata anche la soglia dell'accoglienza, per i centri oltre i 10mila abitanti il tetto di migranti ospitabili è di 400, di 100 per comuni fino a 3mila abitanti. In più gli sbarchi continuano e la gente disperata fugge. Nel lotto 6, quello che riguarda i Castelli Romani, rientrano Albano Laziale, Anzio, Ardea, Castel Gandolfo, Colonna, Frascati, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Porzio catone, Monte Compatri, Nemi, Rocca di papa, Rocca priora, Velletri.
Si tratta di Comuni che hanno già sul proprio territorio dei centri d'accoglienza. Ma considerato che il flusso non si arresta e per ogni richiedente asilo c'è un indotto economico, sono ipotizzabili presto nuovi centri.

In tutto questo, ignoriamo o forse non riflettiamo abbastanza sul fatto che i richiedenti asilo sono sempre più nigeriani e pakistani. I Nigeriani vanno via dalla violenza, dagli attentati terroristici, dalle persecuzioni e dagli scontri tra fondamentalismi islamici di Boko Haram e l’esercito, e naturalmente dall’impoverimento. I Pakistani si lasciano alle spalle l'instabilità politica, il fondamentalismo dei talebani e la mancanza di lavoro. E' una pagina troppo triste della nostra storia contemporanea, ma non è con il razzismo, con la chiusura delle porte del nostro cuore che risolviamo il problema dell'immigrazione. Ci vuole una politica illuminata e una maggiore garanzia di sicurezza per i cittadini. Buon Natale cari lettori.

Angela Francesca D'Atri (editoriale La Voce dei Castelli - dicembre 2016)