venerdì 26 febbraio 2010

NUOVA SEDE PER BRAILLE NEWS



STUDENTI IPSIA IN REDAZIONE PER APPRENDERE FASI REALIZZAZIONE GIORNALE IN BRAILLE

E’ stata inaugurata lo scorso 1 marzo a Pomezia la nuova sede di Braille News, il primo settimanale per non vedenti in edicola, nato da un’ idea di Caterina Ferrazza presidente di Handy Systems e diretto da Angela Francesca D’Atri.

In occasione dell’inaugurazione, una delegazione di studenti dell’istituto Ipsia Emilio Cavazza di Pomezia, guidata dal preside Giuseppe Aliberti, ha visitato la sede della redazione dove sono state mostrate loro la fase di realizzazione e di stampa di un giornale in braille. All’inaugurazione ha preso parte il consigliere regionale Luigi Celori, promotore della diffusione di Braille News a livello regionale. A rappresentare l’amministrazione di Pomezia, il consigliere comunale Angelo D’Avino.

Nel corso della manifestazione è stata annunciata la realizzazione di una nuova versione di Braille News a caratteri ingranditi per agevolare la lettura agli ipovedenti. La distribuzione partirà dai centri anziani per poi avere man mano una diffusione più capillare.

“Il nostro intento – spiega Caterina Ferrazza – è superare le barriere che limitano l’accesso all’informazione per i non vedenti. Stiamo pensando tra l’altro anche agli anziani e agli ipovedenti con la nuova iniziativa di stampare Braille News in nero e a caratteri grandi. In occasione dell’inaugurazione della nuova sede, – conclude Ferrazza – abbiamo deciso di aprire le porte alle scolaresche. Un importante momento didattico per far conoscere le tecniche di stampa e le modalità di preparazione di un giornale in braille di cui i ragazzi faranno tesoro anche per future esperienze lavorative ”.
Francesca D'Atri

martedì 16 febbraio 2010

La neve a Roma al tempo di internet

Mi è capitato di essere in ufficio il fatidico giorno che ha nevicato a Roma. Mentre i fiocchi bellissimi si posavano come in una fiaba sui tetti dei palazzi, sulla morta vegetazione invernale, sul ciglio delle strade, mi sono posta una domanda. La neve da quanto tempo non cade così a Roma? Interrogativi così ingenui e spontanei nascono nella nostra mente quotidianamente e repentinamente vengono soddisfatti. Basta andare su google per trovare mille risposte ad una sola domanda. Comodo e veloce sicuramente. Ma quel giorno sfortunatamente sono bastati pochi fiocchi di neve a mettere Ko il sistema di connessioni ad internet del Consiglio regionale del Lazio. Ad un certo punto gli uffici hanno cominciato a svuotarsi, segno del fatto che senza la rete non siamo neanche più capaci di lavorare. Quel giorno ho cominciato a chiedermi: ma vent’anni fa quando internet era solo una realtà di nicchia, come avrei fatto ad ottenere risposte alle mie curiosità? Senz’altro avrei potuto rivolgere le domande a mia nonna o per una maggiore precisione mi sarei potuta recare in una emeroteca, in una biblioteca, in un archivio per scoprire magari la data dell’ultima vera nevicata romana. Ma quanto ci avrei impiegato? Internet, è vero, accorcia i tempi . Ma oggi dove lo investiamo tutto il tempo che recuperiamo? Ma come si faceva anni fa senza google, senza buttare l’occhio un attimo su you-tube, senza scrivere velocissime e-mail e parlare con gli amici senza facebook? Si sprecavano ore ed ore a fare cose che oggi si risolvono in un secondo. Ma allora come utilizziamo tutto il tempo che siamo riusciti a risparmiare? Sarà vero che oggi rispetto a vent’anni fa siamo una società più progredita, più sapiente, più efficiente, insomma più evoluta? Una cosa è certa: siamo soltanto una società più dipendente. Cosa succederebbe se domani ci staccassero la spina? Ai filosofi l’ardua sentenza.
Angela Francesca D’Atri