domenica 7 settembre 2014

Storie di tutti i giorni

E' arrivato il bel tempo, è arrivata la vacanza meritata per tutti coloro che hanno prodotto, lavorato duramente, per tutti coloro che un posto da imprenditore o operaio ce l'hanno. Mentre per tutti quelli che lavorano quotidianamente per cercare un impiego, è sempre vacanza o meglio non lo è mai. I dati Istat ci mostrano cifre da capogiro sulla disoccupazione in Italia, in primis giovanile. Così ai Castelli si continua ad emigrare. Come Simone, un ragazzo di Velletri che lavora in Belgio che come tanti vorrebbe tornare a vivere nell'antica terra dei Volsci. Con tanta amarezza mi racconta che in Belgio un ragazzo a 28 anni può comprarsi una casa e mettere su famiglia, a 35 anni se vali hai un posto di responsabilità e un buon guadagno, i giovani hanno più potere dei vecchi e se vai in bicicletta ti pagano. L'Italia invece agli occhi dei giovani laureati appare una terra di raccomandati, la pensa così una giovane avvocato milanese venuta nella capitale a fare il concorso per magistrato. I posti, mi scrive solo per sfogarsi un po', sono già tutti assegnati. Ma c'è chi in Italia ha cominciato a non arrendersi, questione di carattere, perché dovremmo lasciare il nostro Paese nelle mani di chi è incapace di amministrarla e di portarla al pari delle altre nazioni europee? Lo sa bene un nostro collaboratore della Voce dei Castelli. Perso il posto per colpa della spending review, lui che ama scrivere e lo fa pure bene, si è rimboccato le maniche e insieme a tre cugini ha ripreso a fare il duro lavoro del nonno giù al lago di Castelgandolfo. Ara il campo al mattino e a sera raccoglie ottimi frutti della terra castellana. Ora sogna, e quando me lo dice gli brillano gli occhi, di farci un agriturismo e un bed and breakfast; vuole lavorare puntando sul turismo. Lavoro in Italia ce ne sarebbe pure troppo, visto le risorse che abbiamo, gli ottomila chilometri di costa, le opere artistiche ed architettoniche e la storia. Servono sicuramente politiche ad hoc e banche più propense ai prestiti per i giovani, ma serve soprattutto la voglia di fare, di saper cogliere le occasioni, di ricominciare se si è perso il lavoro. Occorre reinventarsi. Oggi, non possiamo fare più come i nostri padri e i nostri nonni che per tutta la vita hanno fatto un lavoro e solo quello, non possiamo anelare al posto fisso, dobbiamo invece essere pronti a cogliere nuove opportunità, senza smettere di essere ambiziosi. Come il mio carrozziere che, dopo tanti anni di duro lavoro con le automobili, può coronare finalmente il sogno di produrre un film e fare l'attore. Chi attribuisce alla crisi, dice Eistein, i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.
Angela Francesca D'Atri (Editoriale La Voce dei Castelli - luglio 2014) 

Nessun commento:

Posta un commento