lunedì 10 dicembre 2012

Aspettando la fine del mondo...

Si chiude un anno che è stato difficile per noi italiani, per noi europei. Il sogno di unire l'Europa cristiana sotto l'egida della moneta unica ha vacillato a colpi di spread durante tutto l'arco del 2012. E pian piano abbiamo cominciato ad abituarci a questo pazzo differenziale con i bund tedeschi, e a fare spallucce, rassegnati non solo al declassamento delle nostre economie, ma soprattutto costretti a perdere pian piano tutto il nostro potere d'acquisto. Forse, il disegno tracciato da un artista folle e sconsiderato era proprio questo: impoverire molti per arricchire pochi. Un anno difficile anche per le casse di alcuni dei nostri politici. La crisi ha colpito anche loro, se per far quadrare i conti e permettersi i loro vizi hanno dovuto pescare nelle tasche dei cittadini. C'è pure chi in barba delle sofferenze collettive ha osato dire che uno stipendio di 8 mila euro non basta! Molte famiglie oneste, invece, per arrivare a fine mese sono costrette a vendere i loro ricordi, come testimonia l'incremento dei “compro oro” ad ogni angolo, ad impegnare tutto quello che hanno dando nuovo impulso al monte dei pegni delle epoche più buie. Sembra morta la speranza. La speranza di un mondo migliore, di un maggiore benessere per tutti, di credere magari in una terza Repubblica che dia vigore all'Italia. A meno che il 21 dicembre, piuttosto che la fine del mondo porti l'inizio di una nuova era sotto un'ascendenza astrale positiva che risvegli in tutti i governatori del mondo i sentimenti altruistici e costruttivi ormai sopiti. Ma questo lo sapremo solo nel 2013. Con i migliori auguri. Angela Francesca D'Atri (La Voce dei Castelli - dicembre 2012)

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