martedì 10 gennaio 2012

2012




E' arrivato il 2012, l'anno catastrofico delle nefande profezie dei Maya. Per sapere se ci salveremo dovremo aspettare il 21 dicembre. Mentre, già da oggi, nessuno potrà salvarci dalle tasse. Lo Stato italiano probabilmente non fallirà nell'imminente, nonostante lo spread ci terrorizzi, perché siamo un popolo di risparmiatori e i nostri soldi serviranno a risanare in parte le casse a fronte di un altissimo debito pubblico, cresciuto in decenni e decenni di cattiva gestione della Res Pubblica. Gli italiani oggi sono tartassati, colpiti dalle esose tasse, dalla recessione, dall'inflazione. Molti hanno perso, altri rischiano di perdere il posto di lavoro, molte piccole aziende chiuderanno, altre fuggiranno all'estero, le mafie cresceranno, molti emigreranno. Ma come salvarci dalla catastrofe? Senza sbilanciarsi troppo, le varianti del resto lasciano spazio a diverse ipotesi, potremmo sostenere che finché avremo debito pubblico saremo in scacco della speculazione finanziaria. Ormai lo sappiamo. Se continuiamo a chiedere prestiti alle banche, quei soldi dovremo restituirli. In questo quadro drammatico, ci improvvisiamo tutti un po' economisti, e sappiamo che una moneta europea unica senza un'unità politica non può aiutarci. Questo accade da noi, mentre al di là del mare, poco più a Est, le cose stanno precipitando. In Grecia, ci sono già bambini che muoiono per la fame e per la mancanza di medicine. Ben venga in Italia la lotta all'evasione fiscale. I più onesti si dicono pronti a pagare le super tasse, seppure con uno stipendio di mille euro al mese, anche quelli con un conto in banca di poco superiore ai cinque mila euro soggetto ugualmente a tassazione e con una casetta piccola piccola in periferia tanto per pagarci una buona Imu. Però, senza un' Europa davvero unita politicamente, saremo sempre fragili. Senza alcuna prospettiva di crescita per questo Paese e senza volontà di premiare gli intelligenti e i meritevoli, la vedo davvero dura. In questo scenario difficile, dovremo senz'altro dare prova di avere capacità superiori. L'idea di qualcuno di investire in titoli di stato e di comprarci noi il nostro debito pubblico non era male, ma questo dovrebbe essere accompagnato dalla volontà di voltare effettivamente pagina. Senza un cambio di mentalità collettiva, si finisce per essere risucchiati nella voragine di chi, mal amministrando il nostro Paese, ci ha portato sull'orlo del precipizio. Meditate gente, meditate.
Angela Francesca D'Atri

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