mercoledì 5 gennaio 2011

Smaltimento rifiuti: la matassa va sbrogliata

Comincia un altro anno e prosegue la corsa accelerata verso nuove tecnologie sempre più avanzate. I nostri televisori, i telefonini, i pc e via di seguito diventano vecchi in un batter d'occhio, mentre dobbiamo constatare la stasi in altri settori che caratterizzano il vivere quotidiano. Molte le matasse da sbrogliare. Pensiamo allo smaltimento dei rifiuti. L'orrore di Napoli è sotto gli occhi di tutti: cassonetti maleodoranti stracolmi di immondizia. Puerilmente ci verrebbe da dire: ah se facessero la raccolta differenziata! Invece... dopo l'orrore nasce in noi il terrore. E se anche il Lazio finisse per fare la fine della Campania? Le nostre discariche sono esaurite, la raccolta differenziata non decolla e non abbiamo impianti di termovalorizzazione a sufficienza. Questa per quanto brutale è la realtà. Qualcosa deve cambiare. Molto potremmo fare nel nostro piccolo per salvaguardare l'ambiente e la salute. Tanto per dirne una, potremmo fare la spesa adoperando una borsa riutilizzabile al posto del sacchetto di plastica. Si potrebbe diminuire a monte la quantità di rifiuti non comprando vettovaglie usa e getta. Ma sono soprattutto le industrie che devono limitare gli imballaggi. Importante è la raccolta differenziata, l'educazione e la sensibilizzazione al tema dei cittadini, ma spetta agli enti pubblici garantire che i rifiuti siano effettivamente riciclati. Solo con una politica realmente volta a differenziare i rifiuti si può dire basta ai gassificatori. Ad Albano i cittadini hanno vinto per il momento la loro battaglia, il Tar ha accolto il ricorso contro la costruzione dell'inceneritore a Roncigliano. Di contro, però, ci sono le ragioni di quelli che sostengono che per scongiurare l'emergenza nel Lazio servirebbero altri impianti. Quelli che nessuno vuole sotto casa. Eppure buttare direttamente la spazzatura nell'unico cassonetto risulta più comodo. Lo sanno bene coloro che vanno a caccia del “secchione”, magari nel paese limitrofo, pur di sottrarsi alla pratica noiosa di separare i rifiuti nella propria abitazione. Non è corretto. E' come lanciare il sasso e poi nascondere la mano.
Angela Francesca D'Atri

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