lunedì 26 ottobre 2009

In classe col burqa per l'ora di religione!!!


Siamo un paese contraddittorio, mentre si cerca di far passare una legge che vieta alle donne di indossare il velo islamico, qualcuno propone di inserire l’Islam come materia scolastica. Forse è solo una provocazione, forse no. Forse non è neanche il caso di rivangare la millenaria contrapposizione di potere, di cultura, con due diverse visioni dell’uomo e della società tra Cristianesimo ed Islam. Eppure, fra le civiltà confinanti con l’Islam, quella cristiana è stata l’unica universale, nel senso che a differenza di altre religioni dell’India o della Cina, mirava a convertire l’intera umanità. L’Islam, dal canto suo, incentrato fortemente sul diritto musulmano, prescriveva fin dai tempi antichi fra i principali doveri della comunità quello di condurre la gihad, la guerra santa, contro gli infedeli. Inevitabile che Cristianesimo e Islamismo entrassero in competizione per combattersi apertamente, dandosi reciprocamente dell’infedele. Dopo la morte di Maometto, l’Islam era la nuova religione mondiale che pretendeva di soppiantare il Cristianesimo ed altre religioni ed avanzava alla conquista del mondo. Per quasi mille anni, dal primo sbarco dei mori in Spagna all’assedio turco di Vienna, l’Europa rimase sotto la costante duplice minaccia dell’islam: invasione e conquista e poi riconversione ed assimilazione. Da qui prese avvio lo studio della lingua araba in Europa, in modo da poter leggere il Corano ed altri testi musulmani con l’ intento di salvare anime cristiane da una possibile conversione e con la speranza di convertire i musulmani al Cristianesimo. Seguì la controffensiva cristiana ed il periodo delle crociate. Dopo secoli di lotta, con la fine dell’impero Ottomano ed soprattutto intorno agli anni venti del secolo scorso, il trionfo del Cristianesimo sull’Islam sembrava definitivo. Con il passare dei decenni è cominciata una rapida modernizzazione dei paesi arabi e una certa occidentalizzazione dei costumi contro cui si sono levate le frange più estremiste. Fa riflettere che, nonostante un certo radicalismo musulmano rifiuti la civiltà europea, si registri una massiccia migrazione musulmana in Occidente. Tanti islamici che vivono in Italia continuano ad essere radicati alle proprie origini e non intendono assumere i costumi occidentali. Molte donne arabe anche da noi continuano a portare il velo. Se da una parte l’Islam chiede ai cattolici di non affiggere nelle scuole il crocifisso, dall’altra pretende che anche in Italia le donne arabe indossino il burqa. Il problema non è tanto di ordine politico. Il punto è un altro. Il Cristianesimo, o meglio l’Occidente, può veramente ritenersi al riparo da nuove ondate di gihad ? Quale volto si nasconde dietro un burqa? Forse solo un nuovo flebile tentativo di rivalsa dell’Islam sul Cristianesimo.
Angela Francesca D'Atri

1 commento:

  1. La legge in Italia vieta al popolo italiano di girare a volto coperto,perché lo dovrebbe permettere solo ad alcuni cittadini?La legge è uguale per tutti,chi vive in Italia deve accettare le leggi italiane.

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