Da
quando è cominciata la spending review nel settore sanitario, a pagarla
veramente cara sono stati solo i pazienti. Da un po' di anni, assistiamo
attoniti nel vedere questa falciatrice che taglia i servizi sanitari, i posti
letto, i pronto soccorso, gli ospedali, mentre continuiamo a pagare ticket
esosi. Tant'è che l'uomo comune non
riesce veramente a capire i vantaggi di questi tagli. I tecnici
continuano a farsi forti di studi complessi su dove e come risparmiare, ma il
buco della sanità appare incolmabile, e l'unica possibilità paventata è quella
di continuare a tagliare. Tagli su tagli, e intanto sono i cittadini che
rimangono in barella per ore e ore in un pronto soccorso, sono i malati che
vengono rimandati nel giro di pochissimi giorni a casa, anche dopo una difficile
operazione, mentre avrebbero bisogno di ulteriori cure, lasciati invece nelle
mani di infermieri privati o nel migliore dei casi dei propri familiari. Carenze
spaventose. Se la sanità è malata, è il caso di dire che ad oggi non è stata
trovata ancora la cura. Si va avanti con palliativi che aggravano solo lo stato
delle cose, con scioperi del personale e con politiche oscure. Tanto che ancora
oggi, non si sa cosa ne sarà, tanto per dirne una, dell'ospedale San Giuseppe
di Marino, finito paurosamente nella black list dei tagli governativi. La
notizia, infatti, non è stata smentita. Chissà se servirà a smuovere le acque
almeno l'ultimo tentativo dell'ex sindaco di Marino, oggi consigliere
regionale, Adriano Palozzi, il quale ha invitato il ministro ed ex collega di
partito, Beatrice Lorenzin, a visitare l'ospedale di Marino. “Per la Lorenzin -
ha detto l'esponente di Forza Italia - sarebbe l’occasione propizia per
constatare personalmente l’eccellenza sanitaria del San Giuseppe, le sue cinque
sale operatorie altamente tecnologiche, il suo reparto di ginecologia
completamente ristrutturato e gli interventi infrastrutturali che consentono al
presidio di poter accogliere fino a 400 degenti”. Auspicabile sarebbe almeno un
chiarimento per sapere cosa succederà a Marino e in tante altre realtà
sanitarie dei Castelli Romani.
Angela Francesca D'Atri (editoriale la Voce dei Castelli, aprile 2014)
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