Con un balzo in avanti siamo
entrati nell'era Renzi, nel tempo di un esecutivo fatto da giovani, che dovrà
governare paradossalmente un paese che sta invecchiando. Quale sarà la cura del
nuovo premier contro i radicali liberi? Probabilmente a questo Renzi non avrà
pensato. Per il resto, sembra avere le
idee chiare su tutto. Cosa aspettarsi in più da questo Governo “politico”
(precisazione dello stesso Premier), nato però senza elezioni, e con un
sodalizio tra il partito democratico e il nuovo centro destra? Intanto,
sembrerebbe marginale il ruolo di
Angelino Alfano e company. Certo è, che dopo Bersani un passo è stato fatto in
avanti dal partito democratico: il nemico numero uno non è più Berlusconi ma
Grillo e il suo Movimento 5 Stelle, l'unico che potrebbe portare via i voti. E
il ruolo di Berlusconi in tutto questo? Naturalmente, stare a guardare per poi raccogliere il bottino di guerra, magari già alle prossime Europee di
maggio. Questo accade nel Paese ideale delle meraviglie. Nel Paese reale,
invece, si continua a morire per mano di una cartella di Equitalia; i trentenni
rimasti in Italia vivono a casa con i genitori e, buon per loro, percepiscono
la loro paghetta; chi ruba va in carcere, ma solo se italiano. Si continuano a
pagare le tasse anche per servizi pubblici inesistenti, come l'illuminazione
carente in molti quartieri della capitale. Lasciano il territorio nazionale le
imprese, ma continuiamo ad essere contattati dai nuovi call center, dislocati
magari in Albania, dove se un operaio viene pagato più o meno 200 euro al mese,
non osiamo azzardare ipotesi sullo stipendio di un povero operatore telefonico.
E noi, con tutti i laureati mandati a casa che hanno fatto questo mestiere per
anni nell'attesa di un posto migliore, dovremmo continuare ad ascoltarli? Se il
pessimismo mina la fiducia e il progresso, e se per uscire dalla crisi serve
autostima come ha ben detto il Commissario agli Affari Economici Europei, è
anche vero che per capire questo dovremmo sentirci, ancor più che italiani,
cittadini europei. L'Europa è fatta, bisogna fare gli europei.
Angela Francesca D'Atri (editoriale La Voce dei Castelli- marzo 2014)
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