Una moschea a Marino? La boutade di un esponente della sinistra
marinese, se ha entusiasmato la comunità islamica dei Castelli, dall’altro ha
agitato non poco gli animi di molta gente. Non solo di destra. Verrebbe
da dire che male c’è… è solo religione. Forse! Potevamo pensarla così, dovremmo
continuare a pensarla così. Se non fosse che quella serpe del terrorismo
scivola dentro i nostri pensieri democratici, di apertura nei confronti dei
nostri fratelli islamici, e lì si annida con tutto il suo odio.
Del resto noi
occidentali non riusciamo neanche a capirla una guerra di religione. Siamo
cattolici, ortodossi, cristiani, testimoni di Geova, ma neanche il più
estremista vorrebbe morire per andare prima in paradiso. Non in questa fase
storica. Abbiamo dimenticato le crociate. Non ci ricordiamo dell’impero
ottomano, dei turchi e dei saraceni che hanno invaso le nostre coste. Perché
dire no ad una moschea per musulmani non estremisti? Non saremmo democratici se
non ammettessimo che tutti hanno diritto di professare la propria fede nel
luogo di culto più appropriato. Il principio è nobile. Sta di fatto che siamo
in un periodo storico di profonda incertezza. Non sappiamo chi sono i
terroristi, si confondono tra di noi, cosa effettivamente vogliono e non
sappiamo se davvero si tratti di una guerra di religione come vorrebbero farci
credere. Ciò che sappiamo, però, è che ci sono degli uomini molto ricchi e
potenti che gestiscono la vita di alcuni islamici e che utilizzano anche i
luoghi di culto per creare odio contro l’Occidente.
Si parla di terza guerra
mondiale e non a torto se pensiamo agli scenari parigini, a quelli del Belgio,
e agli altri attentati che si consumano quotidianamente in molte parti del
globo. In questo momento di fragilità, dove ogni giorno si sente parlare di
cellule dormienti che stanno tramando contro Roma e il Vaticano, siamo sicuri che
essere così democratici sia il modo giusto di comportarsi? Alcune affermazioni
lasciano il tempo che trovano, del resto siamo in campagna elettorale e ogni
appiglio è lecito, ma una riflessione profonda su certe tematiche è d’obbligo.
Non possiamo far finta che nulla sia accaduto e che nulla stia per accadere.