La raccolta
differenziata a Marino non decolla. Partita nel 2010 con tanto di
sostituzione dei vecchi
cassonetti con quelli nuovi pronti ad ospitare carta, vetro, plastica
e metallo, scarti alimentari e materiali non riciclabili, si è
fermata al palo. Di qualsiasi colore
politico è, e sia stata, l'amministrazione di questa città non si è
distinta certo per aver trovato una soluzione al problema che, se
affrontato bene, permetterebbe di ridurre la mole di rifiuti da
mandare in discarica. Eppure la questione tocca i marinesi da vicino.
Falcognana alle porte a chi fa piacere? E come non sottolineare che
una raccolta differenziata che funziona porterebbe agevolazioni nel
portafogli, con una riduzione della salatissima tariffa rifiuti. E'
risaputo che riciclare fa bene all'ambiente e alla salute. Ma allora
perché trasformare aree di bellezza sconfinata in pattumiere, i cui
olezzi potrebbero addirittura far crollare il mercato immobiliare con
la conseguente discesa folle del prezzo delle case oggi acquistate a
caro prezzo? Intollerabile continuare a pagare troppi soldi per la
Tarsu. Impensabile assorbire nuovo inquinamento con tutti i rischi
che ne potrebbero conseguire per la salute. La riflessione è amara,
ma va detto che fino ad oggi non è stata fatta una politica seria
per differenziare tutto ciò che si può riciclare, si continua
invece a nascondere i rifiuti sotto il tappeto, pensando che mandare
tutto in discarica sia la soluzione più ovvia. Se finora ha prevalso
il lassismo, come Voce dei cittadini è nostro dovere ammonire che è
tempo che si differenzi non solo la spazzatura, ma una classe
politica che negli anni si è solo riciclata senza fare la
differenza. Non si fa politica per occupare uno scranno, ci vogliono
forza e idee per operare nell'interesse unico del benessere
collettivo. Questo sì che fa la differenza.
Angela Francesca D'Atri (editoriale La Voce dei Castelli, settembre 2013)